La Regione Emilia-Romagna raddoppia le risorse: ben 7,2 milioni di euro per 239 nuove idee, l’acquisto di macchinari e attrezzature, infrastrutture telematiche e digitali, brevetti, licenze software, forme di proprietà intellettuale, consulenze destinate all’aumento della produttività, all’innovazione organizzativa e alla ricerca di nuovi mercati per il collocamento dei prodotti. Gli ambiti riguardano le proposte approvate (239 su 300 pervenute) per sostenere la nascita e il consolidamento di piccole e medie imprese femminili in Regione. Il contribuito complessivo sarà di quasi 7,2 milioni di euro che andranno a sostenere investimenti complessivi sul territorio, per quasi 21 milioni.
Visto il boom dei progetti presentati, la Regione ha più che raddoppiato le risorse iniziali destinate alla prima edizione, passando tra 3 milioni a oltre 7. Inoltre quadruplicano i contributi.
Il bando appena chiuso era rivolto a piccole e medie imprese operanti in Emilia-Romagna a prevalente partecipazione femminile. Erano ammesse al finanziamento anche le società di capitali con la necessarietà della detenzione femminile di almeno 2/3 delle quote di capitale e dei componenti dell’organo di amministrazione.
L’iniziativa della Regione, finanziata con risorse del Programma europeo Fesr 2021-27, prevede contributi a fondo perduto fino a un massimo di 80mila euro per lo sviluppo di attività imprenditoriali a conduzione femminile, ma anche per dare un aiuto concreto alle realtà aziendali in rosa. L’importo medio degli investimenti previsti per ciascun intervento sfiora i 92 mila euro.
Oltre la metà dei progetti prevedono l’assunzione di personale e oltre l’84,5% dei costi presentati riguardano l’acquisto di macchinari, attrezzature, infrastrutture telematiche e digitali rivolte ad aumentare la competitività e la qualità delle imprese gestite da donne, ad evidenziare lo stretto legame tra le pari opportunità, il business aziendale e la qualità del lavoro.