Con l’obiettivo di ampliare il patrimonio storico italiano, g𝐢𝐨𝐯𝐞𝐝𝐢̀ 𝟐𝟎 𝐠𝐢𝐮𝐠𝐧𝐨 il Consiglio dei ministri ha approvato, in via preliminare, lo schema di decreto legislativo per l’istituzione dell’Albo nazionale delle botteghe storiche.

Dopo molti tentativi di tutela ad hoc confluiti nelle righe di registri nati (e validi) solo a livello locale, la nascita di questo strumento apre un nuovo scenario: quello del riconoscimento e della tutela nazionale di 𝐞𝐬𝐞𝐫𝐜𝐢𝐳𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐬𝐮𝐩𝐞𝐫𝐚𝐭𝐨 𝐢 𝟓𝟎 𝐚𝐧𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭𝐚̀.

Il testo del decreto, infatti, stabilisce la facoltà per gli enti locali di costituire dei propri albi in cui inserire le attività da difendere, proprio per il loro interesse storico, culturale, artistico, turistico, merceologico o identitario. Via libera, quindi anche al bollino di “𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭𝐚̀ 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐢 𝐞𝐜𝐜𝐞𝐥𝐥𝐞𝐧𝐳𝐚” per chi apre la serranda dello stesso locale da 70 anni continuativi, grazie alla gestione di tre generazioni consecutive nella stessa famiglia o di un dipendente “subentrato, che però vi abbia operato per almeno dieci anni”.

Un successivo decreto interministeriale definirà le modalità operative dell’Albo nazionale e implementerà le campagne informative e di comunicazione.

 

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