Nel mese di marzo – iconico per la Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne – CNA ha pubblicato un’interessante analisi rispetto al divario di genere, che può stimolare una riflessione per intervenire a favore dell’abbattimento del “soffitto di cristallo” o glass ceiling, termine utilizzato per esprimere la segregazione verticale che impedisce alle donne di raggiungere posizioni di vertice e responsabilità in ambito professionale, indicando tutte le barriere invisibili che impediscono o complicano la crescita in ambito professionale delle lavoratrici.

Un dato nazionale della banca dati Cerved testimonia infatti che, tra le grandi imprese – solo 1 su 10 è a guida femminile, mentre il dato migliora tra le piccole e medie imprese. La provincia di Ravenna ha visto crescere le imprese femminili (8096, stando ai dati della Camera di Commercio). Nel confronto con la stessa data dell’anno precedente, il numero delle imprese “in rosa” è cresciuta di 31 unità, con un aumento dello 0,4%. In Regione e in Italia l’andamento è invece negativo, con un -0,7% e -0,4%. Anche quello dell’andamento delle imprese gestite da donne in Provincia è un bilancio attivo, anche migliore rispetto a quello del sistema imprenditoriale complessivo che ha ottenuto un risultato pari al +0,3%.

Nell’ultimo anno la crescita delle imprese femminili (+0,4%) è avvenuta con una velocità relativa doppia rispetto alle altre. Il peso delle imprese guidate da donne sul totale del sistema imprenditoriale locale è pari al 21%. Il comparto che registra una maggior presenza femminile è quello dei servizi (in particolare estetisti e parrucchieri) con il 45%. Altri settori ad elevata presenza femminile sono sanità e assistenza sociale (42,8%), noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (32,7%).

I dati dimostrano anche che la dinamica più difficile risulta quella per le giovani imprenditrici, sebbene il tessuto produttivo femminile risulti comunque mediamente più giovane di quello maschile. Le totali 693 attività di giovani donne sono l’8,6% del totale.

 

Per leggere l’articolo completo