Nel 2023 PIL a +0,7% e una stima per il 2024 a +0,6%. Aumentano gli occupati: 31 mila in più nei primi nove mesi dell’anno. Il tasso di disoccupazione è fermo al 4,8% e previsto in calo nel 2024. L’Emilia-Romagna è la seconda regione in Italia per esportazioni di beni e servizi, l’export tocca quota 64 miliardi. Bene il terziario, che vale oltre i due terzi dell’intero PIL regionale, e il turismo. In flessione l’industria, l’edilizia e l’agricoltura. Calano le imprese attive (-1,1%) ma crescono quelle guidate dai giovani (+0,7%) e dagli stranieri (+2%). Pesano l’alluvione, i costi dell’energia e l’instabilità geopolitica internazionale.

Una Regione che si conferma tra le prime del Paese, pur con una crescita più lenta del previsto. Un’economia resiliente e vitale, che nel 2023 è stata messa alla prova dall’emergenza alluvione che ha colpito alcune aree insieme ai riflessi dei costi energetici dell’anno precedente, dei forti picchi di inflazione e degli scenari geopolitici ed economici internazionali, tra i più instabili degli ultimi anni. I dati si ricavano dal Rapporto sull’economia regionale 2023, realizzato in collaborazione tra Regione e Unioncamere, presentato a fine dicembre a Bologna.

Dal Rapporto 2023 emerge un’Emilia-Romagna protagonista del cambiamento e piattaforma d’innovazione, in grado di sviluppare le filiere ad alta tecnologia. Una regione che ha viaggiato a ritmi sostenuti finchè le condizioni internazionali lo hanno consentito e che ora diventa un laboratorio di nuove idee per intercettare le trasformazioni in atto, anche nel campo dell’economia sociale.

Nel 2023 la variazione del PIL regionale si è attestata al +0,7%, e per il 2024 si stima un incremento analogo (+0,6%), che nel 2025 potrebbe tornare attorno all’1%. Sul fronte dell’occupazione, sono stati 31mila nuovi occupati nei primi nove mesi dell’anno, il tasso di disoccupazione era fermo al 4,8% nel 2023 ed è previsto in ulteriore calo nel 2024.

Nei primi nove mesi del 2023, le imprese emiliano-romagnole hanno esportato beni e servizi per  63,8 miliardi di euro confermando la seconda posizione dell’Emilia-Romagna tra le regioni italiane, con il 13,7% delle vendite estere nazionali. In rapporto alla popolazione residente l’Emilia-Romagna con 14.406 euro di export pro-capite è la prima regione in Italia.

 

I dati dei settori

Il comparto industriale dopo una forte contrazione determinata dalla pandemia ha avviato un percorso virtuoso interrotto dal calo (-1,3% senza tenere conto dell’effetto dell’inflazione) registrato a settembre 2023. La frenata trova conferma nella diminuzione del 4,7% della produzione e nel calo delle esportazioni al -1,8% (al netto dell’inflazione).

Le esportazioni nei primi nove mesi del 2023 sono cresciute di circa 900 milioni di euro rispetto al medesimo periodo dello scorso anno (+1,4 per cento). Tra i principali partner commerciali rimangono Francia e Regno Unito. L’export verso la Germania presenta gli stessi valori del 2022. In flessione il mercato statunitense (-1,9%) e cinese (-2,1%).

Le costruzioni vedono progressivamente esaurirsi la forza propulsiva degli incentivi. Il 2023 ha chiuso in soglia positiva nonostante la flessione del secondo semestre, ma per il 2024 è attesa una diminuzione del 3,7% del comparto edile, tendenza che proseguirà anche nel 2025.

In flessione l’agricoltura: l’alluvione e le difficili condizioni climatiche stanno determinando perdite che avranno ripercussioni anche nei prossimi anni.

Dati positivi per il settore dei servizi. Il terziario vale oltre i due terzi dell’intero PIL regionale.

Buoni anche i numeri del comparto turistico: nonostante l’alluvione nei primi dieci mesi dell’anno l’industria turistica regionale ha chiuso i primi nove mesi del 2023 con 55,5 milioni di presenze, in aumento dell’1,7% rispetto ai 54,5 milioni registrati nel 2022, segnando un completo recupero rispetto ai valori pre-pandemia. Gli arrivi turistici si attestano su oltre 12,2 milioni, con un +6,6% rispetto al 2022 e un +2,7% rispetto al 2019.

Per quanto attiene alla demografia delle imprese, al 30 settembre 2023 quelle attive in Emilia-Romagna erano 394.772, in diminuzione di 4.407 unità (-1,1%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel dettaglio, sono diminuite le imprese femminili (-712, -0,8%), crescono quelle giovanili (+201, +0,7%) e quelle straniere (+1.085, +2%).

 

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