Cambia l’economia urbana dell’Emilia-Romagna, anche grazie e una nuova legge volta a rafforzare e rigenerare la rete commerciale di città e paesi, con un investimento di 18 milioni di euro per la riqualificazione dei negozi e dei pubblici esercizi (bar, ristoranti etc.)
L’obiettivo principale della legge regionale sullo sviluppo dell’economia urbana e la qualificazione e innovazione della rete commerciale e dei servizi, approvata a fine settembre senza voti contrari in Assemblea legislativa – a 25 anni dall’ultimo provvedimento dedicato al settore – è rendere le attività commerciali più forti e dinamiche per farle diventare motore e cuore di uno sviluppo sostenibile e della crescita economica e sociale dei centri urbani di tutta la regione. Tutto ciò attraverso una gestione unitaria e condivisa tra pubblico e privato, indirizzata a promuovere progetti partecipati dei Comuni e in grado di valorizzare l’identità dei territori, la socialità e l’ambiente. Allo stesso tempo, per sostenere i negozi e i pubblici esercizi usciti con difficoltà dagli ultimi anni, un nuovo bando metterà in campo 18 milioni di euro per sostenere gli imprenditori nella riqualificazione delle loro attività: dall’acquisto al rinnovo e all’ampliamento delle attrezzature, alla digitalizzazione.
“Un progetto di crescita e sviluppo – afferma l’assessore regionale al Turismo e Commercio Andrea Corsini – che sarà fatto in ottica green e senza consumare un centimetro di nuovo suolo”. La legge prevede infatti la riqualificazione di strutture già esistenti, migliorandone l’impronta energetica, la sicurezza e l’accessibilità con l’utilizzo delle nuove tecnologie per permettere agli imprenditori di stare al passo con i cambiamenti avvenuti in questi anni nel mercato e i diversi stili di vita delle persone. “Un percorso che ha coinvolto rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni di categoria che ringrazio per l’ampio confronto avvenuto in questi mesi – chiude Corsini-, esempio concreto del nostro approccio partecipativo per l’innovazione e la crescita del nostro territorio”.
La legge promuove in particolare lo sviluppo di nuovi servizi al cittadino per la creazione di nuovi prodotti commerciali, servizi e spazi di vita rispondenti alle domande di welfare e socialità, con particolare riferimento all’accessibilità per le fasce più fragili della popolazione e mettendo al centro il ruolo pro-attivo della comunità e dei cittadini (ad esempio, ecoquartieri, autoconsumo collettivo, comunità energetiche rinnovabili).
Va in questa direzione la creazione dei centri direzionali:
- hub urbani, caratterizzati da una pluralità di funzioni e soggetti rispetto ai quali le attività commerciali fungono da “motore” per accrescerne l’attrattività, rigenerare il tessuto urbano e garantire una integrazione e valorizzazione di tutte le risorse presenti nel territorio;
- hub di prossimità, vicini ai luoghi di abitazione e di lavoro per rispondere alle esigenze quotidiane delle persone.
Altro capitolo importante riguarda l’utilizzo di nuove tecnologie per la pianificazione, per avere modelli previsionali relativi allo sviluppo del territorio. Si tratta dei cosiddetti “gemelli digitali” delle città, per fare simulazioni e monitorare usi e funzioni degli spazi comuni.
La creazione di nuova occupazione è un ulteriore punto significativo della legge da promuovere attraverso semplici interventi di formazione, informazione e aggiornamento, in particolare sulla transizione verde e digitale, in collaborazione con le università, i centri di ricerca e gli enti di formazione accreditati.