Sostegno all’agricoltura biologica e ad alcuni interventi agro-climatico-ambientali: la Giunta regionale ha approvato le domande relative ai bandi emanati nel dicembre scorso, come completamento del Programma di Sviluppo Rurale 2023-27 della Regione Emilia-Romagna, in applicazione del Piano strategico della PAC approvato dalla Commissione europea.
Gli operatori del biologico in Emilia-Romagna a fine 2022 erano circa 7.300, 6000 produttori e 1300 imprese di trasformazione, per una superficie che raggiunge circa i 200 mila ettari e rappresenta il 19,2% della Superficie agricola utile (SAU) regionale. Le dimensioni delle imprese bio sono in costante aumento, un fattore importante per mantenere la competitività sui mercati. Dal 2014 tramite il Programma di Sviluppo Rurale la Regione ha messo a disposizione delle imprese agricole emiliano-romagnole per la conversione e il mantenimento del biologico oltre 190 milioni di euro, con una crescita di bio dal 2014 del +123%. Nel nuovo completamento di Sviluppo Rurale 2023-2027 sono a disposizione 188 milioni di euro.
Al momento sono 2620 le domande approvate o in fase di approvazione per adottare o mantenere la produzione biologica, con la concessione dell’Area agricoltura sostenibile, che in tutta le regione riguarda una richiesta per oltre 14,7 milioni di euro annui e una superficie totale di oltre 68.600 ettari. Quest’area, attestandosi a oltre il 19% della Superficie agricola utile (SAU) dell’Emilia-Romagna, rappresenta un’ulteriore progressione verso l’obiettivo prefissato dell’Unione Europea di avere il 25% della SAU regionale a produzione biologica entro il 2030.
“Il nostro obiettivo – commenta l’assessore all’agricoltura Alessio Mammi – è sostenere il reddito delle imprese agricole e garantire opportunità di investimento e innovazione per i nostri agricoltori. E’ importante continuare a lavorare per tenere insieme sostenibilità ambientale, economica e sociale per tutelare la biodiversità, il reddito delle imprese e il lavoro e la tenuta delle nostre comunità”.
Per quanto riguarda la conversione dei seminativi in prati e pascoli, sono state ammesse 14 domande finanziate per circa 25,2 mila euro annui e per oltre 100 ettari di superficie agricola utile. Mentre per l’intervento “Allevatori custodi dell’agro-biodiversità” sono state finanziate 92 richieste per 245.800 euro annui e per un totale di 1229 unità di bestiame adulto. Gli allevatori che accedono a questi finanziamenti si impegnano a favorire la tutela e la valorizzazione della biodiversità animale e vegetale, e operano per la conservazione delle risorse genetiche delle razze animali autoctone, meno produttive rispetto ad altre razze e destinate a essere abbandonate se non si garantisce a questi allevatori un adeguato livello di reddito e il mantenimento di un modello di agricoltura sostenibile.
Per alcuni interventi agro-clima-ambientali sono state predisposte graduatorie condizionate alla modifica del Piano strategico della PAC. Tali graduatorie verranno confermate entro il prossimo autunno.
Infine, sono ancora in corso le istruttorie di ammissibilità delle domande di sostegno relative alle produzioni integrate e ad altre azioni di riduzione dell’impatto dell’uso di prodotti fitosanitari.