Il 42% della superficie agricola è stato colpito dagli eventi, oltre 41mila lavoratori interessati nei comuni alluvionati, miliardi di danni. E’ iniziato un lavoro congiunto tra Regione e Centri di assistenza agricola per il conteggio dei danni ed è stata attivata una piattaforma per le segnalazioni autonome online.
Tra campi coltivati e allevamenti tenuti in scacco dagli allagamenti, frane, strade interrotte e dissesti dalla collina alla pianura, sono quasi 21 mila le aziende agricole coinvolte dall’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna. Sono coinvolti anche 41mila addetti, più della metà degli occupati nel settore della Regione, che sta lavorando per una definizione delle stime per elaborare le richieste sui provvedimenti da portare al Governo e alla Commissione UE.
Per quanto riguarda l’agroalimentare le unità locali delle aziende alimentari e delle bevande presenti nei comuni coinvolti sono oltre 2.800 e sfiorano il 40% del totale regionale, con prevalenza nei Comuni con allagamenti, ma con una significativa presenza anche in quelli interessati da frane. Gli addetti sono più di 23mila, quasi il 39% del totale regionale del comparto. Emerge che le coltivazioni ortofrutticole e vitivinicole colpite dall’alluvione rappresentano il 45% circa della superficie ortofrutticola regionale, pari a quasi 80mila ettari. Tra le specie orticole, il comparto rappresenta nei comuni alluvionati poco meno di 22mila ettari, quasi il 30% del totale regionale. Tra le colture arboree, la vite è quella maggiormente coinvolta con circa 27mila ettari (pari al 50% della superficie complessiva della regione, di cui oltre il 60% a Ravenna). La produzione di pesche e nettarine colpita è pari a 7.500 ettari di colture nei comuni colpiti, oltre il 90% di quella regionale. Altre specie particolarmente concentrate in questi territori sono le albicocche, con poco meno di 4.500 ettari (quasi il 90% del prodotto regionale) e il kiwi, con oltre 4.200 ettari (oltre il 95% della Regione). Il pero coltivato nelle zone colpite copre una superficie di circa 2.600 ettari, pari a quasi il 20% del totale regionale. Sul piano nazionale l’Emilia-Romagna è la prima regione produttrice di albicocche, ne consegue che i territori coinvolti dall’alluvione concorrono a oltre il 25% della produzione italiana. Grande impatto anche sul settore zootecnico, con il coinvolgimento di allevamenti di suini, ovini, faraone, tacchini, polli, bovini e cavalli. Per quanto riguarda l’apicoltura, la stima delle perdite si attesta su 1/3 delle arnie presenti in Regione.
Una prima stima della diminuzione della produzione lorda vendibile della fase agricola presenta le situazioni più critiche nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e Bologna con una perdita che potrebbe andare oltre 1,5 milioni di euro. A questa perdita annuale vanno aggiunte le perdite di produttività futura per la moria di piante e animali, la perdita di superficie agricola per le frane e i danni ai mezzi, alle attrezzature, alle scorte, alle strutture e i danni a tutta l’agroindustria. Su 330 Comuni dell’intero territorio regionale, quasi in 39% è stato colpito dagli eventi: le situazioni più gravi si riscontrano nelle province di Ravenna e Forlì-Cesena, nelle quali la totalità dei comuni è stata coinvolta. Complessivamente, la superficie agricola utilizzabile (SAU) dei comuni colpiti rappresenta il 42% del valore complessivo regionale.
Le aziende agricole presenti sul territorio coinvolto sono quasi 21mila, il 49% dell’intera regione, e oltre il 29% si trova nei comuni con allagamenti e il 19% in quelli con frane. Gli addetti del settore agricoltura, caccia e pesca che operano nei comuni colpiti da almeno un evento sono il 55% degli addetti del settore nell’intera regione.
Per quanto riguarda lo stanziamento di 100 milioni di euro per gli indennizzi a favore delle imprese agricole nell’ambito del Decreto Legge Alluvioni annunciato dal Governo, la regione chiede che le risorse complessive ricadano sullo strumento più veloce per garantire gli indennizzi alle imprese agricole e agroalimentari colpite, per permettere alle aziende di restare sul mercato nonostante i danni. In concomitanza un decreto urgente dovrà definire l’intensità dell’aiuto. La Regione chiede inoltre un secondo Decreto Legge nazionale per i risarcimenti. La Regione metterà subito a disposizione le risorse in avanzo dal PSR di transizione – circa 20 milioni di euro – più le prime risorse immediatamente a disposizione del nuovo Sviluppo Rurale 2023-2027, e ha richiesto alle altre Regioni italiane di riservare una percentuale dello Sviluppo rurale nazionale per i danni all’agricoltura della Romagna, come è già stato fatto in altri casi di terremoti e catastrofi avvenuti nel Paese. Un’altra leva è rappresentata dal fondo di crisi europeo, da attivare sugli aiuti diretti agli agricoltori per le aziende ricomprese nelle delimitazioni. In questo caso si tratterebbe di un contributo una tantum. Infine, il fondo catastrofale europeo interviene con misure di ripristino e investimenti infrastrutturali nel territorio su strade, dissesti e frane.
La Regione sta lavorando insieme ai Centri di Assistenza Agricola (CAA) per una ricognizione dei danni delle imprese agricole, utile a contestualizzare le richieste a valere sui fondi nazionali ed europei. Per chi invece intenda fare una segnalazione autonoma è disponibile online un modulo la segnalazione dei danni alle produzioni agricole e/o alle strutture aziendali e alle infrastrutture interaziendali. Il questionario è raggiungibile al link: Segnalazione sommaria di danni subiti dalle imprese agricole nel 2023 (regione.emilia-romagna.it)