Con i due bandi del Piano di sviluppo rurale la Regione Emilia-Romagna ha garantito il proprio sostegno agli investimenti delle imprese agricole e delle aziende di trasformazione, per renderle più forti e competitive in ambito nazionale e internazionale, con contributi pari a 138 milioni di euro (risorse del Piano di sviluppo rurale). Sono state accolte 962 domande di finanziamento, che hanno generato sul territorio 357 milioni di investimenti delle aziende agricole e agroalimentari.
Lo stato dei finanziamenti
Rispetto al primo bando (4.1.01 del Programma di sviluppo rurale) dedicato alle imprese agricole, sono 605 le domande già ammesse a finanziamento, a cui si aggiungono, grazie a un rifinanziamento della misura a sostegno delle imprese, altre 283 richieste per le quali è in corso l’istruttoria. Con questo bando saranno oltre 90 milioni di euro le risorse erogate, che genereranno sul territorio un intervento complessivo di 220 milioni di euro. Sono coinvolte tutte le filiere, dal settore lattiero-caseario a quello delle carni, da quello dell’ortofrutta al vitivinicolo e ai seminativi.
Per quanto riguarda il secondo bando (4.2.01 del Programma di sviluppo rurale) dedicato alle aziende agroalimentari che svolgono attività di trasformazione di prodotti agricoli, sono 74 le domande ammesse, alle quali sono destinati più di 48 milioni di euro.
Cosa finanziano i due bandi
Le misure previste sostengono investimenti delle aziende agricole e agroalimentari nel territorio regionale: costruzione o ristrutturazione di immobili produttivi, realizzazione di sistemi di sicurezza, macchinari e attrezzature funzionali al processo di innovazione del ciclo produttivo, impianti di lavorazione e trasformazione dei prodotti – anche funzionali alla vendita diretta – e per l’acquisizione di programmi informatici, brevetti e licenze.
Il nuovo Sviluppo rurale 2023-27 in cifre
Complessivamente, ammontano a 913,2 milioni di euro i fondi per lo sviluppo rurale da quest’anno fino al 2027, cifra che mette l’Emilia-Romagna al primo posto per valore delle risorse ottenute tra le regioni del centro-nord: il 40% dall’Europa (quadi 372 milioni) e il restante 60% tra finanziamenti statali (379 milioni) e regionali (162,5 milioni). Si tratta di 132 milioni di euro in più rispetto alla programmazione europea 2014-20. In dettaglio, 286 milioni andranno per sostegno al reddito e competitività, 404 milioni per ambiente e clima, 150 milioni per lo sviluppo socioeconomico delle aree rurali e 51 milioni su conoscenza e innovazione. Nel corso del 2023 saranno pubblicati due nuovi bandi per un valore complessivo di 148,3 milioni di euro.
Gli obiettivi della nuova programmazione sono il sostegno alla crescita: occupazionale, del reddito e della competitività, delle garanzie di dignità e sicurezza dei lavoratori e del ricambio generazionale. Altro pilastro è la qualità ambientale, con il sostegno al biologico e la salvaguardia della biodiversità. Il terzo elemento è la digitalizzazione, l’innovazione, la ricerca e l’attrattività dei territori più marginali.
Gli investimenti consentono di incrementare la competitività delle imprese sui mercati, i processi di innovazione, la sostenibilità nelle attività produttive. Molti degli investimenti sono finalizzati al risparmio energetico e all’incremento di strumenti e processi per l’agricoltura di precisione, per il miglioramento della qualità produttiva e alla riduzione degli impatti ambientali.