Nei primi giorni del mese di febbraio si è riunito a Bologna il Tavolo permanente del settore moda della Regione Emilia-Romagna. Il Tavolo, presieduto dall’assessore regionale allo Sviluppo economico e al lavoro Vincenzo Colla, ha tra i suoi obiettivi il rilancio del settore – in difficoltà da anni – e la necessità di agganciare in maniera efficiente la ripresa. Dall’incontro è emerso che il bando per il sostegno alla transizione digitale delle Pmi ha riconosciuto oltre 2,7 milioni a 36 progetti specifici del settore moda. Sono inoltre aperti altri bandi a cui anche le imprese della moda possono partecipare, che riguardano sostegni all’innovazione, alla ricerca, all’imprenditoria femminile, alle start up, agli interventi energetici e sismici e alle comunità energetiche, per un valore totale di 83 milioni di euro.
Per i percorsi formativi di riqualificazione e di aggiornamento delle competenze dei lavoratori disoccupati nel settore tessile abbigliamento sono stati invece stanziati 750 mila euro, mentre sono ancora aperti i bandi per i percorsi Its, Ifts e formazione permanente per la transizione ecologica, che destineranno altre risorse per il settore moda su un budget complessivo di oltre 27 milioni di euro. Sono due invece i bandi previsti tra marzo e aprile per sostenere l’internazionalizzazione delle imprese, sia attraverso la partecipazione a fiere sia attivando percorsi di accompagnamento alle imprese.
Fiducioso l’intervento dell’assessore Vincenzo Colla: “Investire su tecnologia e formazione dei lavoratori vuol dire anche far crescere le dimensioni e la struttura delle imprese per dare più forza al comparto. Fondamentale sarà incrociare domanda e offerta: per questo stiamo guardando anche alle nuove qualifiche per adattarle alle esigenze delle imprese. E abbiamo aperto il cantiere delle competenze anche rispetto alle dinamiche europee, perché non vogliamo restare fuori dai prossimi bandi. Con i fondi a disposizione vogliamo ridisegnare la nostra strategia per andare nella direzione di una certificazione di sostenibilità di processo e prodotto nella moda, una tracciabilità fondamentale per restare competitivi oggi sul mercato a livello medio alto. Al tempo stesso abbiamo aperto il dialogo anche con i grandi marchi perché siano partner delle Pmi della filiera […] Serve un racconto nuovo – ha concluso – dobbiamo posizionarci sul livello alto della sostenibilità ambientale e della sostenibilità del lavoro”.
L’assessore ha quindi espresso soddisfazione per il progetto sperimentale “Moda riciclare conviene” di Confcommercio-Ascom, per il ritiro degli abiti usati nei negozi associati, da estendere a livello regionale.